Maura condivide qualche spunto sul Frutto della gentilezza, tratto dal libro “Il cammino di una donna con Dio.” di Elizabeth George.
La gentilezza è una delle virtù cristiane basilari che aiuta nella gestione dei rapporti umani; definita come tenerezza e interesse per gli altri, è la virtù della persona alla quale il bene dei vicini sta a cuore quanto il proprio; è anche una disposizione alla dolcezza e una questione di cuore.
“La gentilezza progetta di fare qualcosa” la gentilezza pensa di agire; come tutti gli altri frutti dello Spirito desidera fare delle azioni buone e quindi le progetta. Possiamo imparare molto sulla gentilezza guardando il suo contrario, alcuni comportamenti ci segnalano che non stiamo camminando nello Spirito, uno di questi è il discutere, che proviene dalla nostra carne (non è la saggezza che scende dall’alto).
Gentilezza vuol dire rendere per gli altri la vita più facile così come Gesù fa per noi; prendersi cura fa parte della gentilezza, ci fa rendere più attenti alle situazioni degli altri.
La preghiera è il modo per nutrire interesse verso le persone che ci causano dolore, attraverso la preghiera Dio cambia il nostro cuore e la nostra mente addolcendo la nostra durezza nell’interesse per gli altri, inclusi i nemici.
Fa parte della gentilezza anche il pensare agli altri e alle situazioni della loro vita: ‘cosa potrebbe aiutalo?’, ‘Come posso essere utile?’.
Gesù, gentilezza di Dio incarnata, notava sempre le necessità delle persone che aveva intorno, seguiamo le Sue impronte gentili.
Buon ascolto!