Deserto e terra promessa

Maura ci parla di deserto e terra promessa traendo spunto dal libro di Rick Joyner “50 giorni per una visione che rimane stabile”.
La croce e la resurrezione sono dottrine fondamentali del cristianesimo, sono intrecciate tra loro e non possono essere separate; non possiamo sperimentare la resurrezione senza prima morire, sperimenteremo la Sua vita di resurrezione nella stessa misura in cui daremo la nostra vita per il Signore e per i suoi propositi, quando abbracciamo la croce e quando prendiamo parte alla gloria in cui Lui dimora adesso. Gesù non si fermò alla croce ed è importante che neanche noi ci fermiamo ad essa; il Signore non ha semplicemente fatto uscire Israele dall’Egitto, ma l’ha chiamato affinché entrasse nella terra promessa, non siamo soltanto chiamati a morire a questo mondo, ma a vivere in una gloriosa nuova creazione; d’altronde proprio come gli israeliti dovettero passare attraverso un deserto, che era esattamente l’opposto della terra che era stata loro promessa, per ottenere la loro eredità, anche noi dobbiamo fare la stessa cosa; come Gesù ha detto nel Vangelo di Giovanni “Io vi ho detto queste cose affinché abbiate pace in me, nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio Io ho vinto il mondo“; l’apostolo Paolo ha affermato nel libro degli Atti “dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni“, passiamo attraverso tribolazioni il cui scopo è quello di fortificare la nostra fede, il nostro carattere, in modo tale che possano venirci affidati l’autorità e i tesori dell’era a venire; per questa ragione Paolo ha scritto nella lettera ai Romani “non solo ma ci gloriamo anche nelle afflizioni sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza e l’esperienza speranza, ora la speranza non delude perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato“, qui vediamo un progresso verso un carattere forgiato e la speranza che non delude, ma tutto ciò ha inizio con la tribolazione; in questo mondo avremo prove ed afflizioni, ma queste vengono permesse allo scopo di farci sperimentare la potenza e l’autorità della vita di resurrezione; per arrivare alla nostra terra promessa dobbiamo attraversare un deserto; il deserto è disegnato per operare in noi ciò che ci renderà capaci di prendere possesso delle promesse di Dio, in modo che possano venirci affidati il potere e l’autorità con cui il Signore vuole che ci muoviamo. Lo scopo della nostra terra promessa non è semplicemente quello di permetterci di godere di una bella vita, ma piuttosto è quello di dare una dimostrazione della natura delle vie del Signore e del Suo regno.
Dopo aver lasciato l’Egitto, tutte le esperienze che il popolo d’Israele visse, dovevano prepararlo per l’importante chiamata di rappresentare il Signore sulla terra, anche a noi è stata data questa grandissima chiamata e tutto ciò che attraversiamo ha lo scopo di prepararci ad essa, il Signore vuole che realizziamo le opere che Lui ha fatto, e che ne facciamo persino di maggiori, per dare dimostrazione della Sua resurrezione e della Sua autorità che è al di sopra di qualunque autorità. Egli sta cercando coloro che sopporteranno tutte quelle cose che servono a modellare il nostro carattere, in modo da poterci affidare questo onore che non ha precedenti; questo è il nostro destino: essere una nuova creazione.

Buon ascolto!

Pubblicato in Messaggio domenicale
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