“Queste pietre saranno per i figli d’Israele un ricordo per sempre”

Il pastore Giacomo ci fa riflettere su un passo nell’Antico Testamento nel libro di Giosuè: il popolo di Israele uscito dal deserto si ritrova davanti al fiume Giordano, Giosuè quindi, ordina che i sacerdoti, tenendo l’arca del patto, si mettano nel fiume, in questo modo si formò una montagna d’acqua alle loro spalle che permise a tutto il popolo di attraversare il Giordano; poi Giosuè dà l’ordine di prendere, dal fondo del fiume dove si era fermata l’arca, 12 pietre, che rappresentano le 12 tribù d’Israele, per formare un monumento di ricordo, così che in futuro tutti potessero ricordare di questo passaggio; questo ricorda il passaggio dalla vecchia vita alla nuova vita, un po’come succede nella nostra vita rispetto al battesimo che segna un passaggio: c’è un prima e c’è un dopo, ecco perché la pratica del battesimo, da Gesù ai suoi discepoli, è sempre stata applicata agli adulti, cioè a persone che fanno esperienza di nuova nascita, adulti consenzienti e consapevoli di quello che fanno; questo battesimo, questo passaggio, ha significato di morte e resurrezione, viene lasciato nel fiume infondo all’acqua una vecchia pietra e ne viene presa fuori una dal fondo del fiume; simbolicamente questa è una bella metafora della nuova nascita e dell’esperienza che abbiamo con Gesù Cristo nella nostra vita.
Queste storie ci appaiono incredibili (l’attraversamento del Giordano come anche del Mar Rosso), ma per la nostra fede sono dei riferimenti importanti, perché quello che è successo ad Israele succede anche a noi: affrontando la vita di tutti i giorni scopriamo che abbiamo bisogno della presenza di Dio in ogni momento.
Leggendo bene questi capitoli, (Giosuè 4), percepiamo anche per noi l’importanza di ricordare e spiegare il significato di ciò che facciamo; è importante comprendere i significati anche quando leggiamo questi testi così antichi, questi significati ci accompagnano, infatti ci accorgiamo che nella nostra vita presente nulla è cambiato, gli stessi peccati e difficoltà d’Israele sono i nostri, ma è anche vero che come per loro c’era una rinascita, c’è anche per noi; quindi ora è il nostro tempo di vivere questo nuovo patto che abbiamo con Dio, questa nuova alleanza che abbiamo col nostro Signore.
Il Signore ci benedica in questo nuovo giorno di vita insieme, per ricordare la vita, la resurrezione; è iniziato un nuovo momento: siamo usciti da questo fiume, ci è stata data una vita nuova, una nuova possibilità ed è tempo di vivere nello Spirito e nella grazia di Dio nel nome di Gesù.

Buon ascolto!

Pubblicato in Messaggio domenicale
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