L’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo

Una nuova domenica insieme al Signore, nonostante la distanza scopriamo la verità di quell’essere Uno in Cristo Gesù, la grazia di Dio ci accomuna in un’unica preghiera che ricerca il Signore nella propria vita. In questo tempo di ristrettezze impariamo le cose essenziali, impariamo nelle nostre case a vivere l’Agnello di Dio che libera la nostra vita dal peccato, da tutto ciò che ci separa dal Signore.
In antichi riti ebraici per la Pasqua veniva preparato un agnello per essere sacrificato, il sangue veniva sparso ricordando l’uscita degli ebrei dall’Egitto (leggiamo nelle scritture che questo sangue venne messo sugli stipiti e l’architrave delle porte e l’angelo della morte non entrò nelle case degli ebrei che avevano fatto questo sacrificio). Oggi nella nostra vita sappiamo che l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo ha dato la Sua vita versando il Suo sangue per tutti noi, e quì è importante la nostra fede, crederci, perché oggi non facciamo riti o sacrifici, in questo tempo non potremo nemmeno condividere e festeggiare la Pasqua insieme, ma abbiamo l’opportunità di vivere e condividere la nostra fede col Padre, col Figlio, con lo Spirito Santo e nelle nostre case, e anche nella solitudine Gesù ci dice: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò, sarò con te sempre. In questo periodo importante di Pasqua ricordiamo la morte e resurrezione di Gesù, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, e questo non lo vogliamo ricordare solo in questo tempo, ma sempre! Questa costrizione nelle nostre case ci aiuta a focalizzare la realtà importante della nostra fede, l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo: di quale mondo stiamo parlando se non iniziamo dalla nostra vita? Cioè Gesù, il Dio che salva, che toglie il peccato, la colpa dalla nostra vita, che toglie tutto quello che ci separa da Dio; quindi ecco un tempo di grazia, di purificazione, dove possiamo metterci in discussione davanti a Dio e dove ci confrontiamo e confidiamo col Signore; abbiamo bisogno di fede, di credere che Dio ci risponde, che ci accoglie al di là dei nostri meriti, perché la nostra salvezza è una realtà di fede basata sulla grazia e la grazia è un dono che non possiamo meritare, ma che possiamo ricevere, che vogliamo riceve! Il desiderio di Dio è che ci ravvediamo, cioè che cambiamo il nostro modo di pensare e agire; impariamo a fidarci di Dio, a vivere e condividere la fede iniziando da noi stessi.

Buon ascolto!

Pubblicato in Messaggio domenicale
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