Avere un cuore perfetto

Maura legge un estratto dal libro “Affamati sempre più di Gesù” di David Wilkerson.
Sapevate che si può camminare alla presenza del Signore con un cuore perfetto? E’ possibile, altrimenti Dio non ci avrebbe rivolto una tale chiamata; avere un cuore perfetto fa parte dell’alleanza di fede che risale al tempo in cui Dio parlò per la prima volta ad Abramo “Io sono il Dio onnipotente, cammina alla mia presenza e sii perfetto” Genesi 17, nell’Antico e nel Nuovo Testamento vediamo che diverse persone hanno camminato decise nell’ubbidire con tutto il cuore al comandamento di Dio di essere perfetto e nel predicare questo insegnamento, nel Nuovo testamento il richiamo alla perfezione che Dio rivolge al suo popolo viene rinnovato nella persona di Suo Figlio, Gesù disse “siate perfetti come perfetto è il vostro Padre nel cielo” Matteo 5.
Per risolvere il problema della perfezione, bisogna capire prima di tutto che perfezione non significa un esistenza senza peccato o sbagli alcun tipo, la gente giudica secondo le apparenze, ma Dio giudica il cuore, le motivazioni invisibili, Davide manifestò un cuore perfetto verso Dio eppure spesso deluse il Signore; agli occhi del Signore la perfezione vuol dire qualcosa di ben diverso, significa completezza, maturità, i significati ebraici e greci della parola ‘perfezione’ includono rettitudine, l’assenza di macchia, l’ubbidienza completa, significa finire quello che si è iniziato; John Wensley definiva questo concetto di perfezione una costante ubbidienza, cioè un cuore che risponde, che reagisce ai sussurri del Signore, un cuore aperto in ogni momento ad ascoltare il Signore e camminare nella Sua via. Il cuore perfetto grida “esaminami o Dio, mettimi alla prova e conosci i miei pensieri, vedi se c’è in me qualche via iniqua” Sl 139, Dio investiga realmente i nostri cuori in profondità; il cuore perfetto vuole che lo Spirito Santo intervenga per investigare l’intimo dell’uomo, per gettare la Sua luce su tutte le parti nascoste e per asportare tutto quello che non è come Cristo.
Il rituale del tabernacolo nell’Antico Testamento fornisce un esempio del tipo di cammino con Dio che dovrebbe fare la Chiesa, c’era un cortile esterno dove veniva ucciso l’animale sacrificale, ma c’era anche un lavello in cui avveniva la purificazione, nessun sacerdote poteva entrare nel cortile interno ed avere comunione con Dio senza prima purificarsi; tutti abbiamo bisogno della purificazione per mezzo dell’acqua della Parola, la Parola di Dio, se noi diciamo di avere comunione con Dio, ma camminiamo al buio siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità, dobbiamo camminare nella luce se vogliamo essere lavati dal peccato, Gesù disse “ora voi siete purificati attraverso la Parola che Io vi ho annunciato” Gv 15, si stava rivolgendo alla Chiesa; il cuore perfetto aspira a qualcosa che va molto al di là della semplice sicurezza personale o della copertura del peccato, esso desidera trovarsi sempre alla presenza di Dio, dimorare in comunione con Lui; il Signore non investiga i cuori con un’intenzione vendicativa, bensì redentrice, il suo obiettivo è quello di preparaci perché possiamo entrare alla Sua Santa presenza in quanto vasi puliti e purificati; “chi potrà comparire nel Suo luogo Santo? Chi ha mani pulite e un cuore puro; egli riceverà benedizione dal Signore” Sl 24.

Buon ascolto!

Pubblicato in Messaggio domenicale
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