Imparando ad essere felici nelle situazioni avverse

Pohsiang attraverso il salmo 24: 1-6 condivide un pensiero sulla grazia immeritata che Dio ci ha dato.
Maura condivide una riflessione sull’adorazione. Uno dei termini usato nella Bibbia rispetto l’adorazione esprime l’idea di servizio sacerdotale; il grande traguardo della nostra esistenza è di essere tra gli adoratori di Dio, “l’ora viene che i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità”. Dio ci ha creati in modo che quando sperimentiamo qualcosa di molto bello sentiamo il bisogno di lodarlo, proviamo gioia; senza adorazione la nostra esperienza e il nostro godimento di Dio non sono completi; abbiamo bisogno di adorare Dio perché altrimenti rischiamo di dimenticare quanto Dio è grande e vicino a noi e rischiamo di farci impaurire dalle circostanze o di contare solo su noi stessi. Adorare è perciò una delle armi più potenti per contrastare la paura; nell’adorazione la percezione della realtà viene cambiata e raffinata. Quando ubbidiamo a Dio, facciamo piacere a Dio e questo è adorarlo, ogni cosa che fai e che piace a Dio è un atto di adorazione. L’adorazione è uno stile di vita, e non è per il nostro beneficio, ma per fare piacere a Dio. L’adorazione ha quindi tante sfaccettature ed è un bisogno innato che abbiamo di connetterci con Dio, e se trascuriamo di adorare Dio troveremo sempre un sostituto fin anche ad adorare noi stessi. L’essenza dell’adorazione è la resa, arrendersi a Dio è la risposta naturale all’amore e alla grazia sorprendete di Dio, diamo noi stessi a Dio non per paura, ma per amore; la vera adorazione si manifesta quando dedichiamo noi stessi completamente a Lui con sincerità e coerenza di vita. Ci sono tre barriere che bloccano la nostra resa totale a Dio: paura, orgoglio e confusione; più conosciamo Dio, il Suo amore, più è facile arrendersi a Lui perché ci fidiamo e arrendersi a Dio porta pace.
Il pastore Giacomo, attraverso un passo nella lettera Filippesi 4, “rallegratevi sempre nel Signore”, ci ricorda che in quanto figli di Dio, la gioia dello Spirito Santo è qualcosa che Dio ci ha già dato, e non si tratta di avere delle motivazioni particolari per essere felici, ma di imparare (come ha fatto Paolo) a essere felici nella situazione in cui siamo, anche questa è adorazione perché è una scelta di obbedienza; man mano che impariamo a fidarci di Dio, quindi ad obbedire in modo sereno, la gioia cresce e cresce la capacità di rallegrarci ogni giorno, se Gesù è con me chi sarà contro di me?
Siate ripieni di quella pace che vi porta ad un percorso di gioia.

Buon ascolto!

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Pubblicato in Messaggio domenicale
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